Crisi o non crisi? Questo è il dilemma

Non è facile per chi come me, comune mortale, riceve con continuità informazioni contradditorie, capire se è crisi vera o no. Ammesso poi che crisi sia, non so più se, come mi insegnavano da piccolo devo fare la formichina o, come dicono ora, è meglio fare la cicala. Ora io non sono un genio della finanza ma nel mio piccolo mi sento un po’ scienziato. Nulla si crea nulla si distrugge, da questa legge non sfugge nemmeno la più creativa delle finanze. Il giochino era poi semplice, si faceva credere alla gente che ci si poteva arricchire facilmente “investendo”, un po’ come hanno raccontato a Pinocchio il gatto e la volpe (ma non lo ha letto nessuno?). Adesso dicono che quei titoli/azioni/ecc. erano marci e che i soldi non ci sono più. Non è vero, i soldi hanno solo cambiato tasca, nessuno ha bruciato banconote, o pensate di sì? Siccome poi questa situazione potrebbe anche generare un po’ di rivoluzione, qualcuno si spreme le meningi per farci quantomeno dubitare dell’esistenza della crisi. E’ il caso di un giornalista che, intervistato per radio, dice con enorme candore che gli impianti di skilift hanno registrato un incremento del 45% negli abbonamenti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ sicuramente, per gli esperti di alta finanza un elemento che deve essere valutato, che porta a risvolti più complessi di quanto si immagini, sfaccettature inimmaginabili della complessita sociale. Già, e pensare che uno stupido e misero scienziato come me ha preso la tastiera, ha cercato un po’ su google e ha imputato la causa di questa differenza ad un unico dato: l’anno scorso, nello stesso periodo…. non c’era la neve.

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