Evoluzione

Duecento anni dalla nascita di Darwin, 150 dalla pubblicazione della sua teoria evoluzionistica, brindavamo a questo io e Nietsnie, lui è una specie di amalgama semigravitazionale di materia ed energia quantica di secondo livello, detta così potreste farvi un’idea un po’ distorta di Nietsnie. In realtà nella sua forma originale è di una eleganza sublime ma può allineare i suoi confini materiali anche alle nostre sembianza così da passare inosservato, diverso è il suo contenimento energetico, difficile e indescrivibile, nulla appare alle nostre percezioni note ma il suo sapere è come se fosse un frutto da cogliere, puoi assaporarlo o ignorarlo come qualcosa che non incontra i tuoi gusti. Brindavamo si diceva a quello che per l’Uomo è stato un passo importante, io fiero, lui con la tenerezza di un adulto che incrocia gli occhi felici del bambino che ha mosso il primo passo. La sua etica gli impedisce di svelarci ciò che non sappiamo ma sa ragionare con noi di ciò che ci è noto, così, parlando di evoluzione lo incitai a esporsi. “Ho visto le vostre TV, ho letto i vostri giornali, riviste, sentito i vostri discorsi, forse fate confusione quando parlate dell’umanità, non è pertinente quello di cui parlate con quello per cui ora noi laviamo i nostri isotopi”; intendeva dire quello per cui noi brindiamo, gli isotopi sono per lui un po’ come i radicali liberi per noi. “Spiegami che ti ho perso al primo giro, cosa intendi dire?”, sapevo che stava per giungere un frutto maturo e volevo coglierlo. “Vedi, voi prendete alcuni rari casi, alcune menti umane particolarmente evolute, alcune eccezioni o “casi” come li chiama Darwin e dite questa è l’evoluzione dell’Uomo. No, quei “casi” non si sono moltiplicati, non hanno preso il sopravvento anzi, si manifestano più raramente, l’evoluzione casuale di un individuo non è l’evoluzione della specie”. E’ che non saprei dove tirargli un pugno per fargli male ma quando fa così lo odio. Colse nell’aria le molecole del mio sentimento, spruzzate, come dice lui da un corpo troppo denso di atomi. “Ecco, vedi, questo ho visto nei vostri programmi TV, programmi che generano solo emozioni di tipo primario, odio, rabbia, felicità, tristezza, paura, sorpresa, vi nutrite di questo, la vostra razza chiede questo, sono emozioni che hanno anche quelle creature che voi chiamate animali, non avete nulla di più elaborato come emozioni?”. Un mio maestro mi insegnò che per sostenere una tesi devi cercare dati oggettivi e sottoporli ad analisi comune, “Ma dai, saremo un po’ diversi dal medioevo, una emozione elaborata? che ne pensi dell’amore?”. E che cavolo, sbaglierà pure lui ogni tanto! “L’amore… si, è una bella elaborazione emozionale, stupenda, un po’ difficile per voi, forse per questo la state sostituendo con i seni finti e lo macchinette per ingrossare il pene. Per quanto riguarda il medioevo… bah, allora c’erano dei governanti ricchi e potenti, dei cortigiani o aristocratici un po’ meno ricchi e un po’ meno potenti, una enorme massa che faticava e moriva di malattie, di fame, di guerre o di atrocità oltre alla morte naturale, oggi… mi sembra tutto uguale”. Buttai giù di un sol fiato ciò che rimaneva nel mio bicchiere, colsi quel frutto e imparai che non tutti sono dolci, qualcuno è tremendamente aspro.

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