In un pianeta lontano

Non chiedetemi in quale galassia, nemmeno in che settore dell’universo o a quanti anni luce, so solo che è lontano da me. Un piccolo pianeta popolato e popoloso vive strane vicende.
In una buffa porzione delle sue terre emerse i potenti vivevano un problema, il popolo non era più interessato alla politica, ai politici, una “disaffezione” preoccupante.
In molti sollevarono la questione, in tanti cercarono di farsi sentire urlando il problema.
Alcuni ne approfittarono facendo leggi strane, cercando di “tirare la corda” oltre misura, nulla, quel popolo parea sopito.
Si narra che in quella situazione i potenti non si divertissero più, come fosse un gioco troppo semplice, addirittura nemmeno un gioco, forse più un solitario in cui vinci sempre anche svogliatamente.
Si chiese allora aiuto ai saggi di una galassia vicina, amici da sempre e ottimi analisti.
La risposta fu semplice e veloce: “Siate voi potenti ciò che più interessa il vostro popolo”.
La sintesi dei traduttori forse non rende giustizia al concetto ma a tutti parve chiaro; si insediarono commissioni, gruppi di lavoro, comitati. Ne usci una scala di valori, quel popolo era tremendamente eccitato dal gossip, dagli scandali sessuali, da tutto ciò che assomigliasse allo spiare dal buco della serratura, intrecci di letto e così via.
I potenti si adeguarono, storielle e scandaletti tutti a sfondo sessuale, un successo, tutti a parlare dei politici, certo, non ancora di politica ma cosa importa.
Corrotti, corruttori, guardiani che ricattavano, nulla interessava quanto le origini stellari dei compagni di letto, nulla più dei gusti, dei vizi intimi.
Che strano pianeta.

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